lunedì 10 maggio 2010

Musica. No, anzi: droga. No, era meglio musica… (VIII)

Ho lasciato in sospeso le drug-songs ma saltiamo direttamente all’ultima e chiudiamo in grande stile. Per chiudere in grande ci vuole qualcuno di grande, un gruppo o un artista che ha fatto la storia della musica. Non parlo quindi a caso dicendo che chiudo in grande stile perché, ragazzi miei, è dei Pink Floyd l’ultimo brano che vi vado a proporre. Hanno dedicato un intero disco a Syd Barrett (a questo link trovate una bella fotografia), chitarrista e cantante del gruppo, che abbandonò la band per un esaurimento dovuto alla droga che usava assumere, ma non è da questo album (Wish you were here) che traggo il brano di oggi. Oggi scelgo la canzone forse più famosa dei Pink Floyd insieme ad Another brick in the wall: Brain Damage, spesso conosciuta sotto il nome di The dark side of the moon, titolo del disco. In questo album ogni canzone tratta di un tema piuttosto negativo, come ad esempio i soldi che ossessionano la mente umana portando all’avarizia, la morte, il passare del tempo con conseguente invecchiamento e, arrivando a noi, l’infermità mentale. Ma, Lola, che c’entra l’infermità mentale? Be’, c’entra. C’entra perché si tratta del deterioramento mentale dovuto all’uso di droghe. Brain Damage significa infatti “Danno cerebrale” e ci sono in questo brano allusioni a Syd Barrett. Se ancora non l’avete fatto vi consiglio caldamente di darvi un’ascoltata a questo disco; io ho la fortuna di avere un padre amante della musica e che soprattutto ama ascoltarla come si deve: ha infatti un impianto stereo niente male e tra i nostri vinili è annoverato questo capolavoro – che, se posso vantarmi, è addirittura Original Master Recording, ovvero edizione limitata in quanto realizzato dal nastro master originale e non in successivi “passaggi”, ha un suono migliore e altre caratteristiche che lo rendono il top – e a breve spero di riuscire ad ascoltarlo in religioso silenzio godendomi appieno i Pink Floyd, anche se ho ascoltato il CD fino quasi all’usura e alla noia (ovviamente non mia ma di chi se l’è dovuto “sorbire” perché io lo volevo sentire).

Ma basta cianciare, vi lascio finalmente ascoltare il brano promesso:

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