venerdì 9 luglio 2010

To kill a mockingbird

il buio oltre la siepe

Ho finito di leggere l’ennesimo libro. Mi venne regalato, se non sbaglio, in seconda media dalla mia insegnante di italiano dopo un lungo periodo d’assenza dovuto ad un intervento che ho subito. Inizialmente lo scartai perché non mi prendeva e nonostante l’avessi cominciato a leggere lo abbandonai poco dopo promettendomi però che un giorno l’avrei terminato. Ebbene, ora, dopo aver fatto passare alcuni anni, l’ho finalmente letto e me ne sono innamorata. Si tratta de Il buio oltre la siepe, scritto da Harper Lee e che le è valso un premio Pulitzer. Non è un amichevole consiglio, è un ordine: leggetelo. Vi riporto un brano di questo romanzo:

“Non mi ero mai messa di proposito ad imparare a leggere, ma mi ero accorta in un certo senso pasciuta del fango  dei giornali quotidiani. Nelle lunghe ore passate in chiesa… è stato forse allora che ho imparato a leggere? Nel mio ricordo non esisteva un’epoca in cui non fossi capace di leggere gli inni. Ora che ero costretta a pensarci, mi pareva che la lettura fosse una cosa venutami naturalmente, come l’abbottonarmi la tuta da ginnastica senza guardare, o fare il doppio nodo delle scarpe, districando due lacci aggrovigliati. Non ricordavo più il momento in cui le righe che il dito di Atticus indicava, muovendosi sulla pagina, si erano separate in tante parole, mi ricordavo di aver fissato quelle righe ogni sera della mia vita, ascoltando le notizie di cronaca, il pastone parlamentare, i diari di Lorenzo Dow, tutto quel che leggeva Atticus, la sera, quando mi arrampicavo sulle sue ginocchia. Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?”

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