lunedì 24 maggio 2010

Aràkne

Aràkne, una giovane donna che viveva in Lidia, un giorno si vantò di essere una tessitrice migliore di Atena, dea stessa di quest’arte, e che se avesse sfidato la dea la vittoria sarebbe stata certamente sua. Le ninfe dei boschi, sentito ciò che aveva detto la donna, riferirono le sue parole ad Atena. La dea, travestita da anziana le si avvicinò e le consigliò di ritirare la sfida, di pentirsi della propria arroganza e di accontentarsi di essere la migliore tra le mortali. La donna disse che se Atena non accettava la sfida era perché non aveva il coraggio di competere con lei. A quelle parole la dea Atena si rivelò e accettò la gara.

Aràkne tessé una meravigliosa tela in cui erano raccontati gli amori di alcuni dei e le loro colpe, in particolare del dio Zeus di cui Atena era la figlia prediletta. La tela di Atena rappresentava invece le gesta della dea e a lavoro ultimato, nonostante la tela della dea fosse stupenda, Atena dovette ammettere che la giovane umana l’aveva vinta. Atena, adirata, fece a pezzi la tela della rivale che l’aveva umiliata mentre la ragazza scappò nel bosco e tentò di impiccarsi. La dea però la raggiunse e le inflisse una punizione per averla sconfitta: trasformò la fanciulla in un ragno e la costrinse e tessere per sempre la propria tela sull’albero al quale Aràkne intendeva impiccarsi.

Ho sempre amato la mitologia in generale ma quella classica mi affascina particolarmente. Fin da piccola sono stata convinta che sarei andata al liceo classico perché amavo, e amo tuttora, la lettura, la mitologia, il greco e il latino ecc.… Poi sono arrivata in seconda/terza media e mi sono chiesta se era davvero quello che volevo. Ebbene no. Amo tutte queste cose ma sono sicura che doverle studiare per forza me le avrebbe fatte odiare come mi è successo con il disegno: io adoro davvero disegnare, passo la maggior parte del mio tempo a scuola disegnando sul banco e sui quaderni ma alle medie non finivo mai i disegni che mi venivano assegnati e avevo una media pessima in educazione artistica non perché io sia pessima nel disegno ma perché non consegnavo i disegni finiti o non li facevo affatto. Quando è arrivato il momento di scegliere una scuola superiore ho guardato le mie pagelle e mi sono basata sulle materie dove andavo meglio lasciando il disegno, la lettura e le altre mie passioni per il tempo libero. Avrò fatto bene? Solo il tempo lo può dire.

1 commento:

  1. Ciao Lola, sono Alberto. Io ho sempre pensato (e lo penso tuttora!), che studiare sia il "mestiere" più bello del mondo! Perchè studiare, significa conoscere, quindi sapere, quindi "potere": nel senso di poter applicare in qualunque campo ciò che hai imparato; anche ora, nel lavoro, mi deidico a trattativa difficili, dove ci siano argomenti tecnici o applicativi da imparare, per poter soddisfare non solo il Cliente, ma anche la mia voglia di conoscere!
    Non esiste il "farlo per forza"! se studi a scuola quel che prevedono i programmi, lo impari; se poi, "anche", studi altri argomenti di tuo interesse personale, meglio. Ma non tralasciare nulla: quel che non impari a scuola, non lo impari più nella vita (è un monito che nessuno di noi accetta dagli altri quando è studente, e che tutti noi rivolgiamo agli altri quando siamo vicini alla pensione!!!).
    Ma confido che tu, che, come Woodstock, voli a testa in giù, lo recepirai ora, non fra 50 anni !

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