giovedì 22 aprile 2010

Mare e deliri

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Si avvicina l’estate. No, non sono matta: lo so che siamo ad aprile ma io sono fatta così, inizio ad esaltarmi per qualcosa qualche mese prima e poi quando arriva l’evento ho perso tutto l’entusiasmo e quel giorno/periodo arriva e passa come niente fosse. Per esempio comincio a pensare al mio compleanno verso dicembre quando in realtà è a fine febbraio, poi arriva il “grande giorno” e non faccio nulla di importante per festeggiare perché ho esaurito il periodo di sorpresa, di estasi. Ma questo cosa c’entra? Assolutamente niente.
Dovete smetterla di farmi distrarre.

Quello che volevo dire è che sta arrivando l’estate pian pianino. Le maniche si accorciano, alle scarpe da ginnastica vengono sostituiti i mocassini, le coperte di lana spariscono lassù nell’armadio e la gente smette di lamentarsi per il freddo per cominciare a brontolare dal caldo. Sì, sta proprio arrivando l’estate. E con l’estate, per i più fortunati che non vengono rimandati a settembre, arrivano le vacanze. Da passare rigorosamente al mare. Non mi venite a parlare di montagne che vi lincio! Vedo le montagne ogni santo giorno dalle finestre di casa mia: andando a scuola la mattina saluto Heidi ma lei mi ignora perché è tutta presa dalle sue caprette… “Lola saluta Heidi e Heidi saluta le caprette… na na na…”

Devo farmi vedere da uno bravo.

Torniamo al benedetto punto iniziale prima che le mie sinapsi si sentano del tutto inutili e che tentino il suicidio di massa, rubando la scena ai lemming… Sta arrivando l’estate: questo punto l’abbiamo assodato.
Punto 2: arrivano le vacanze (=mare). E fin qui ci siamo.
Punto numero 3: non credo ci sia un punto numero 3, non so dove voglio andare a parare…

Devo decisamente farmi vedere da uno bravo.

Se siete arrivati a leggere fin qui senza pensare “Ora questa rimbecillita la uccido. E sarà una morte leeenta e dolorooosa. Oh, se lo sarà!” vi faccio i miei complimenti perché io inizierei realmente a farci un pensierino.

Per chiudere questo post in cui si nota chiaramente il mio delirio da bisogno di vacanza vi chiedo se vi piace la foto di corredo all’articolo. È una foto scattata anni fa, prima ancora che nascessi io, dal mio papà. Povero lui, non poteva certo immaginare che la sua figliola all’apparenza sana avrebbe poi aperto un blog dove avrebbe lasciato senza guinzaglio il suo cervello malato… E se invece lo immaginava già, be’… abbiamo capito come mai ha una figlia del genere.

3 commenti:

  1. Ciao Lola, sono Alberto.

    Capo primo: hai la sindrome da "sabato del villaggio" ?

    Capo secondo: ma deve essere proprio bravo-bravo!

    ah! ah! ah! continua così, che ci sono in giro matti ben più matti e pericolosi!

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  2. Ciao Alberto!
    Bisogna innanzitutto specificare che esistono due tipi di matti: i matti-allegri e i matti-percolosi. Io rientro nella prima categoria, dove il matto è semplicemente una persona vivace che il più delle volte dice cretinate in buona fede.
    Dopo un'attenta riflessione ho deciso di non farmi più vedere da uno bravo: se poi riesce a curarmi chi scriverà più cavolate su questo blog? Chi intaserà la rete come faccio io? Non per vantarmi ma ce ne sono poche "matte" come me e io accetto solo valide sostitute!
    Un bacione, Lola

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  3. Ciao Lola! Qui è la tua migliore amica che ti parla! E, oltre a dichiarare pubblicamente con questo post i miei più sinceri complimenti per il blog riuscitissimo, ci tiene a specificare che questo tipo di "tiri da matta" (a cui, ormai, sono immune) non sono altro che la normalità xD
    Bacio Giulia(aka Videl)

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